Bitfenix Fury 750G : analisi dell'esterno
Analisi dell’esterno
L'alimentatore Fury nasce innanzitutto per essere un complemento, probabilmente d'arredo unendo l'utile al dilettevole, ai case Bitfenix. La tipologia dei cavi sleeved Alchemy si sposa bene con un utilizzo per lavori di modding, che se associati ai LED proprietari ed ai case della serie Prodigy o Colossus, fanno si che ci sia un fortissimo ordine, una grande pulizia interna visiva e non ultimo una forte praticità nella procedura di installazione, e manutenzione. Il telaio esterno, conoscendo il marchio, non poteva che essere estremamente curato, ragion per cui è uno dei modelli più elaborati che abbiamo analizzato fin d'ora, sotto questo punto di vista.
L'unità come si evince dalle fotografie presenta un look aggressivo, ma ciò che importa è la ripartizione dei connettori posteriori, e la loro tipologia.
Bitfenix si è affidata al produttore primario FSP Group, e ciò si evince anche dalla forma dei connettori posteriori, che presentano il medesimo sistema di aggancio verticale. Il connettore di alimentazione in ingresso ha lo standard C14, quindi di dimensioni classiche ed il pulsante di accensione/spegnimento è di dimensioni classiche. La ventola utilizzata è da 135mm ed è un modello valido, avente un motore con FDB (bearing), che assicura un ottimo MTBF. La verniciatura è ottima e non sono presenti sbavature o imperfezioni.
NOTA CONNETTORI: facciamo presente che sarebbe opportuno che i produttori standardizzassero gli ingressi posteriori perché ciò potrebbe permettere l’inserimento di altri cavi standard qualora fosse necessario, o qualora vadano perduti quelli originari. La mancata standardizzazione in molti casi può essere più un problema che un fattore positivo per l’utenza finale, anche se comunque in questo caso siamo dinanzi allo standard.
Indubbiamente la cura per i dettagli è elevatissima
Lateralmente, in alto, c’è uno sticker che segnala la perdita della garanzia della casa produttrice qualora dovesse essere rimosso o forato, per permettere lo smontaggio della scocca, cosa presente nella quasi totalità degli alimentatori attualmente in commercio. Posteriormente sono presenti invece le classiche fessure d’aerazione, esagonali a nido d’ape assieme all’ingresso della corrente.